Ne abbiamo sentite di tutti i colori, soprattutto allorchè si parli di diete: dieta del cioccolato, del gelato, della spiaggia, dell’estate, del sesso, del digiuno e dell’abbuffo.
Oggi viene fuori la notizia di un’altra terapia apparentemente bislacca, ma effettivamente, funzionante, seppur invasiva: la terapia dei tatuaggi.
Chi ci fa conoscere questa bizzarra cura è Julia Gnuse, la donna più tatuata al mondo, ricoperta per il 95% del corpo da disegni e colori.
La sua figura farebbe pensare ad una ragazza estrosa, forse anche troppo, mentre la sua piccola struttura fisica ed i suoi occhi da cerbiatto sembrano sposare la tesi che intenderebbe Julia come una persona timida e introversa.
La sua storia serve a far luce su di lei e sulla sua scelta di tatuarsi: Julia soffre di porfiria, una rarissima malattia della pelle che causa vesciche e conseguenti cicatrici quando ci si espone al sole.
Teoricamente, si dovrebbe vivere nell’ombra, cosa che Julia ha fatto soffrendo non poco.
Un giorno, però, ha deciso di tatuarsi le gambe, ormai piene di cicatrici, constatando che i disegni non solo coprivano le tracce delle vecchie ferite, ma rappresentavano una sorta di ombrello per la pelle, proteggendola dai raggi solari e prevenendo nuove vesciche.
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